Appello testimonianze Genova 2001 [IT]

GENOVA 2001 – 2021

20 ANNI DOPO GLI AVVENIMENTI DI GENOVA 2001, IL COMITATO DI SOSTEGNO A VINCENZO VECCHI LANCIA UN APPELLO A TUTTƏ I/LE MANIFESTANTƏ CHE HANNO PARTECIPATO AL CONTRO-VERTICE E CHE HANNO SUBITO O ASSISTITO ALLA VIOLENZA E AI CRIMINI COMMESSI DALLO STATO ITALIANO.

L’APPELLO

20 anni dopo la sanguinosa repressione del contro-vertice, il comitato invita i/le 300.000 manifestantə di Genova ad un atto di solidarietà nei confronti dei « 10 di Genova » e di Vincenzo Vecchi in particolare, attraverso un atto simbolico di autoincriminazione, attraverso un video, una registrazione audio o uno scritto. Attraverso questo gesto, vogliamo denunciare le leggi anti-democratiche dette « devastazione e saccheggio » e « concorso morale ». Noi rifiutiamo che i « 10 di Genova » servano da capri espiatori per tutti i manifestanti.

Designarsi coimputatə è un atto solidale nei confronti di Vincenzo e degli e delle altrə 9 manifestantə, testimoniando che non erano 10 ma 300.000 a Genova e che questo processo e questa caccia alle streghe devono cessare…

Se voi non accettate che un piccolo numero di manifestanti sia preso arbitrariamente come esempio per far tacere ogni forma di contestazione e servire gli interessi di uno Stato nella sua logica di terrore e di repressione, avete l’opportunità di difendere la vostra libertà di manifestare!

È anche l’occasione per denunciare l’arsenale giudiziario repressivo che si sta creando nell’Unione Europea… 20 anni dopo, e per dimostrare la vostra vigilanza sulla difesa dei nostri diritti fondamentali come la libertà di manifestare!

IL CONTESTO

Dal 19 al 22 luglio 2001, 300.000 manifestantə altermondialistə vanno a Genova per scandire alle grandi potenze che Un altro mondo è possibile.

Vincenzo Vecchi ha partecipato alle manifestazioni del controvertice di Genova nel 2001. A questo titolo fa parte dei «10 di Genova» che sono statə arbitrariamente condannatə per dare l’esempio, per aver partecipato a queste manifestazioni. Solo loro hanno accumulato più di un centinaio di anni di carcere e Vincenzo è stato condannato a 13 anni. Per sfuggire a questa sentenza inammissibile, Vincenzo si è rifugiato in Francia ed ha un Mandato di Arresto Europeo (MAE) pendente, emesso nel 2016 dalla giustizia italiana.

Vent’anni dopo i fatti, la Corte di Cassazione ha adito la Corte Europea di Giustizia per decidere della sua sorte nonostante le due Corti d’Appello – di Rennes e di Angers – abbiano annullato questo MAE.

Tutta la procedura poggia su un arsenale giuridico liberticida fondato su una legge fascista (e ripescata per l’occasione) definita «devastazione e saccheggio» e associata alla nozione di «concorso morale». In altre parole, qualsiasi manifestante che assista in maniera passiva a degradazioni o reati minori durante una manifestazione può essere perseguitə e condannatə a pene equivalenti a un crimine. Si tratta della « colpevolezza per intenzione », il passaggio dalla presunzione di innocenza a quella di colpevolezza. Introducendo questa sproporzione della pena, la repressione giudiziaria lede i nostri diritti fondamentali e la nostra libertà di manifestare. La lotta che il comitato di sostegno a Vincenzo conduce è di far valere questo diritto e di impedire che Vincenzo sia rinviato in Italia per subire questa condanna ingiusta.

Si può, nel 2021, considerare applicabile nell’Unione Europea questa legislazione ereditata da Mussolini?

Ricordiamo che lo Stato italiano è stato condannato due volte dalla Corte Europea dei Diritti Umani per atti di tortura durante quei giorni sanguinosi.

Ricordiamo che la caserma di Bolzaneto fu sede di atti di tortura e di sevizie corporali da parte di agenti dell’ordine pubblico sui manifestanti.

Ricordiamo che la scuola Diaz fu saccheggiata, che i/le suə occupantə furono selvaggiamente picchiatə e che delle Molotov furono introdotte dai carabinieri per giustificare le loro azioni (il valore probatorio delle prove è stato riconosciuto nel corso del processo della scuola DIAZ).

Ricordiamo che i poliziotti responsabili di questi abusi sono stati tutti amnistiati. E, peggio ancora, che alcuni di loro di recente sono stati addirittura promossi.

Ricordiamo che la violenza della repressione militare e poliziesca sproporzionata è stata la prima causa del disordine all’ordine pubblico.

Infine, ricordiamo che Carlo Giuliani è stato assassinato da un carabiniere che ha beneficiato di un non luogo a procedere.

 COME PARTECIPARE

Per inviarci le vostre testimonianze, avete tre possibilità:

  • Sul modulo in fondo a questa pagina
  • Sulla nostra pagina Facebook scrivendo la vostra testimonianza come commento al post « Appel à témoignages Gênes 2001 » appuntato all’inizio della nostra pagina

Potete esprimere la vostra testimonianza come desiderate, ma vi mostriamo che cosa potrebbe essere detto per iscritto, audio o video. La cosa migliore sarebbe scrivere un testo di una trentina di righe o realizzare un video di circa un minuto in modo da poterli raccogliere e diffonderli sul nostro sito web e sui social network.

Mi chiamo [il vostro nome] ed ero tra i/le 300.000 manifestantə a Genova nel 2001. Sono statə testimone o vittima della violenza della polizia e ritengo che Vincenzo Vecchi e le/gli altrə 9 manifestantə non debbano essere i capri espiatori di questa repressione di Stato.
Vincenzo è sul banco degli imputati, quindi sono al suo fianco come manifestante. Il diritto di manifestare, di esprimere le proprie idee non è un reato, ma un diritto fondamentale.
Mi dichiaro coimputatə, dichiaro di aver manifestato e racconto…

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pdf Llamamiento - Génova 2001-2021-[SP] 14/06/2021 15:46 459 Ko
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